La banca d’investimento americana Jefferies sarebbe interessata a rifinanziare il prestito che il Milan ha contratto con il Fondo Elliott. L’obbiettivo dei rossoneri è chiudere la partita entro marzo.
Una delle partite cruciali del Milan per il futuro del club rossonero non si gioca su un campo da calcio, bensì dietro alla scrivania. Si tratta del rifinanziamento del prestito ottenuto dal Fondo Elliott da rimborsare entro ottobre: 303 milioni più interessi molto cospicui. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, il club rossonero ha intenzione di chiudere la partita entro marzo, liquidando con mesi di anticipo il debito contratto con il fondo statunitense. Se la proposta di Highbridge non è andata a buon fine (l’esclusiva di 8 settimane è scaduta, ndr), secondo il quotidiano meneghino c’è un nuovo soggetto interessato al rifinanziamento del Diavolo: si tratterebbe di Jefferies, banca d’investimento americana con sede a New York.
Elliott non interessato a tenere il Milan…
Come previsto dagli accordi, nel caso in cui Yonghong Li non mantenesse fede agli impegni finanziari, il Fondo Elliott rileverebbe la proprietà del Milan. Ma solo momentaneamente. Come ha dichiarato Paolo Scaroni, membro del cda rossonero e conoscitore del fondo americano: “Non credo che Gordon Singer voglia diventare presidente del Milan. Lo scenario che potrebbe avvenire è che Elliott venda il Milan per riportare a casa il denaro. Il Milan sarebbe venduto in un’asta. La parte eccedente al rimborso del credito verrebbe versata a Yonghong Li. La vendita verrebbe effettuata al prezzo più alto possibile“.